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Quasi mille anni di storia dell'umanità sono stati convenzionalmente definiti "medio evo", ponendo come date di riferimento il 476, caduta dell'Impero romano d'Occidente, e il 1492, scoperta dell'America. Questa sequenza di secoli, a lungo vituperati per essere oscuri, riserva ancora delle sorprese a chi desideri conoscerne personaggi e vicende. Il medio evo di una vasta regione d'Europa, senza riferimenti agli attuali confini politici o nazionali e, persino, a quelli geografici, è il Patriarcato di Aquileia. Il cristianesimo, nato e diffuso in questa città, una della più grandi e fiorenti dell'Impero romano e collocata in una posizione strategica nell'alto Adriatico, nel suo raggio di "conversione" ha creato un vero e proprio "governo delle anime", presto divenuto "governo delle terre". Dopo che, nel 452, Attila con i suoi unni ha distrutto Aquileia, condannandola a essere sepolta, gli scavi archeologici ne hanno rivelato la straordinaria ricchezza culturale, già mantenuta viva dal Patriarcato come preziosa eredità. La leggenda fondatrice, il probante sangue dei martiri, la coraggiosa difesa di una identità teologica, hanno fatto dei patriarchi i protagonisti di un'utopia, la "res publica christiana". Un incancellabile segno nella storia.